I pasticci della Pubblica Amministrazione
Dal 1° gennaio 2024 la richiesta e la gestione del CIG (codice identificativo gara) per appalti e gare pubbliche avviene in modalità integrata con la Piattaforma dei Contratti Pubblici di Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) con una nuova procedura prevista dal nuovo codice degli appalti.
Provvedimento annunciato per tempo ma che sta generando caos e problemi a causa di una piattaforma farraginosa e fuori dai tempi.
Siamo alle solite
Alla fine di questo articolo troverai i commenti degli utenti che stanno incontrando difficoltà e non riescono a lavorare.
Sono commenti importanti perché attestano le difficoltà reali che gli errori di progettazione possono causare.
Ora lasciami dire qualcosa
Sono passati 13 anni dalla pubblicazione del mio libro, che trattava lo studio degli utenti e il loro approccio ai siti web, e dalla creazione delle Usability Cards, un metodo da me ideato per valutare l'esperienza di navigazione delle persone. Questa pubblicazione fu un trampolino di lancio per la mia carriera, specialmente dopo il mio rientro da Londra e l'incontro con Jakob Nielsen, noto esperto di usabilità web.
Successivamente, ho vissuto momenti entusiasmanti: i primi incarichi universitari, la scoperta che il mio metodo stava guadagnando popolarità a livello internazionale nell'ambito accademico, e la partecipazione al Gruppo di Lavoro per l'usabilità dei siti web della Pubblica Amministrazione, presso il Dipartimento della Funzione Pubblica.
Durante quest'ultima esperienza, ho compreso, insieme a colleghi prestigiosi, quanto l'Italia fosse arretrata nell'adottare pratiche volte a facilitare l'interazione tra cittadini e Pubblica Amministrazione. Il problema era più di mentalità che di tecnologia.
All'epoca, il nostro gruppo era l'unico a lavorare in questa direzione, cercando di rendere più accessibili le informazioni sui siti web di enti pubblici.
Il nostro lavoro, seppur in ritardo rispetto ad altri paesi, era lodevole e avrebbe potuto trasformare le nostre linee guida in legge. Tuttavia, alcuni aspetti cruciali non sono stati compresi.
La difficoltà di accesso alle informazioni della Pubblica Amministrazione non solo nega ai cittadini un diritto legittimo, ma comporta anche spese eccessive
Riflettendo su questi 13 anni, posso dire che l'Italia ha compiuto progressi, ma anche passi indietro. La spinta verso la digitalizzazione è forte, ma la strada è ancora lunga e richiede un cambiamento significativo.
I problemi odierni, come lo Spid e i moderni sistemi di riscossione, sono ancora intrappolati in errori di progettazione.
La mentalità dovrebbe evolversi verso un vero ascolto delle esigenze dei cittadini e la progettazione di applicazioni che migliorino la vita quotidiana.
Purtroppo, questo non avviene ancora.
La tecnologia è solo uno strumento, mentre l'obiettivo dovrebbe essere la soddisfazione dei bisogni delle persone.
Progettare senza considerare le persone è inutile.
Esistono strumenti di indagine, ma manca la mentalità e la consapevolezza che un progetto non centrato sulle esigenze umane non serve a niente.
La Pubblica Amministrazione, non operando in un contesto competitivo, non rischia di fallire come un'azienda, ma i suoi progetti rischiano sempre di non raggiungere gli obiettivi desiderati.
Occorre quindi l'intervento della legge per obbligare le stazioni appaltanti a considerare le esigenze delle persone nella fase progettuale.
Studiare le persone non può essere un’opzione.
Non è mai troppo tardi.
Possiamo imparare dai paesi più avanzati e smettere di nasconderci dietro le inefficienze dei passati governi. Le linee guida esistono da 13 anni e sono state adottate dall'Agid, ma nella pratica, esiste un buco nero pieno di cattivi esempi da rottamare.
Auguro ai miei colleghi che lavorano per migliorare e digitalizzare il nostro paese una nuova consapevolezza, basata su fatti passati e conosciuti da ricordare e utilizzare. Come cittadino, spero di svegliarmi un giorno e poter richiedere un certificato o chiarire una posizione con un'ente pubblico attraverso un processo semplice e unificato.
Migliorare significa semplificare, e questo si può fare solo se si è capaci di ascoltare e identificare le esigenze e i problemi che il design dovrebbe risolvere.
A questo link è possibile avere un piccolo assaggio del disastro che sta coinvolgendo tantissimi funzionari pubblici, vittime della tecnologia improvvisata: clicca qui per leggere tutto
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