I fiori profumano il mondo, gratis.
Come il marketing olfattivo è capace di evocare ricordi e generare vendite
Viviamo in un mondo complesso da decodificare, per certi aspetti molto più complesso rispetto a quello vissuto dai nostri genitori.
Le tecnologie e le innovazioni hanno ridisegnato e stanno ridisegnando il mondo e le persone.
E’ una società iper-comunicativa, dove siamo tutti attori e spettatori, produciamo e pubblichiamo contenuti, abbiamo software che rendono possibile ciò che per molto tempo è stato appannaggio di pochi.
E’ un mondo illusorio, è la società del visibile. E’ un mondo in vendita, da vetrina, da riflettori.
Comprare è facile comprare, difficilissimo è vendere. Prodotti e servizi abbondano ovunque, per determinate cose, l’offerta supera abbondantemente la domanda.
E’ la società dell’intrattenimento, del tempo libero, del tempo in eccesso, del tempo da impiegare in qualche modo (oddio, non per tutti…)
Il consumatore è diffidente, difficile, a volte imprendibile, sicuramente difficile da comprendere.
La società imprime ricordi e momenti indelebili nella mente dei consumatori.
Questi ricordi possono essere evocati. E’ possibile aiutare le persone a ricordare, a enfatizzare e condividere questi ricordi.
Tra i cinque sensi, l'olfatto è il più misterioso e affascinante. L'olfatto è una porta per il passato, un ponte che collega il presente con i ricordi più lontani.
Immagina di camminare per una frenetica città, tra il frastuono della folla e l'aria impregnata di smog. Poi, all'improvviso, senti un profumo. È un odore fugace, sfuggente, sottilmente nascosto tra l'inquinamento sonoro e atmosferico. E improvvisamente, non sei più lì, tra il caos e le incombenze quotidiane. La memoria olfattiva ha preso il sopravvento, trasportandoti in un mondo lontano. Quell'odore ha il potere di risvegliare sentimenti e ricordi che credevi sepolti nel passato.
La memoria olfattiva è un fenomeno straordinario, un viaggio nel tempo che ci coglie sempre di sorpresa. Mentre alcune emozioni possono essere attribuite agli ormoni, l'olfatto opera una magia misteriosa e inspiegabile.
Non è necessario cercare di spiegarla; a volte, il silenzio e un semplice sorriso sono sufficienti.
È stupefacente come il nostro cervello possa ricordare qualcosa attraverso un odore che la nostra mente cosciente non può definire. La memoria olfattiva ci svela la parte più intima di noi stessi, i nostri ricordi più profondi e i legami emotivi che ci rendono umani.
È un richiamo alla nostra essenza, un invito a esplorare il passato attraverso il filtro unico del profumo. In tal modo, l'olfatto si rivela come uno dei sensi più potenti nell'archivio dei nostri ricordi e delle nostre emozioni, una porta segreta che ci connette alla nostra storia personale.
Per questo motivo, diversi brand usano profumi nei negozi fisici, aggiungono fragranze prima di chiudere i pacchetti, cercano di creare atmosfere leggere usando tutta la potenza del profumo.
Il marketing olfattivo rientra nel campo delle strategie di marketing che si basano sulla dimensione esperienziale del percorso del cliente e sulla capacità di evocare emozioni agendo direttamente sui sensi. Per comprendere se e perché i profumi in negozio possono aumentare gli acquisti o migliorare l'esperienza del marchio, è necessario innanzitutto considerare cosa sono i profumi e come vengono elaborati dal cervello umano.
Secondo le ricerche e coloro che hanno cercato di studiare il marketing olfattivo come una scienza, l'adulto medio è in grado di riconoscere almeno diecimila odori diversi, e i neuroni responsabili del senso dell'olfatto sono tra quelli che si rinnovano più frequentemente, garantendo così che la capacità di riconoscere gli odori rimanga intatta (tranne se hai avuto il covid…)
Quello che conta di più nel marketing olfattivo, tuttavia, è il fatto che gli odori vengono elaborati direttamente a livello limbico, dove si trovano le strutture di memoria.
Questo, insieme al fatto che la maggior parte degli odori non viene scomposta in componenti, come avviene ad esempio con gli stimoli visivi, rende i profumi non solo più facili da memorizzare, ma anche strettamente legati ai ricordi. Ecco dove entra in gioco il concetto di memoria olfattiva, che si riferisce al materiale mnemonico che può essere facilmente richiamato sulla base di un particolare odore, spesso associato all'infanzia.
Il marketing olfattivo opera sulla capacità di evocare ricordi positivi attraverso i profumi e, contemporaneamente, di imprimere una memoria positiva del marchio attraverso gli stessi profumi. Sfrutta anche il fatto che l'olfatto è il senso più primitivo che abbiamo: in passato, gli odori erano essenziali per procurarsi cibo, assicurarsi un buon partner, evitare certi pericoli e persino oggi il meccanismo stimolo-risposta assicura che ogni odore scateni una risposta comportamentale immediata. Questo spiega perché sia gli odori piacevoli che quelli sgradevoli possono influenzare il comportamento d'acquisto.
Inoltre, ci sono ricerche sul marketing olfattivo che suggeriscono che, come la musica in negozio, i profumi in negozio possono aumentare le vendite fino all'80%.
Il profumo in negozio è uno di quei fattori, come l'illuminazione, l'arredamento, il design, l'ambiente sonoro, ecc., che contribuiscono a creare un'atmosfera piacevole e accogliente. Con un buon profumo, i consumatori si sentono "benvenuti, avvolti in una sensazione di benessere che li incoraggia a fare acquisti e a trattenersi in un luogo, lasciando un'impronta indelebile in ognuno di noi".
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