Ciao, oggi ti parlerò di un fenomeno molto interessante chiamato "reminescence bump". Ne hai mai sentito parlare? È un termine usato per descrivere la tendenza delle persone grandi di età a ricordare maggiormente gli eventi accaduti tra i 10 e i 30 anni. Questo fenomeno è considerato unico e caratteristico della memoria autobiografica ed è stato oggetto di numerosi studi scientifici.
Secondo diversi lavori che sto studiando, il principale fattore responsabile di un maggiore richiamo alla memoria degli eventi avvenuti nella seconda e terza decade di vita sarebbe la novità di molti avvenimenti che si verificano proprio in questo periodo.
Questo potrebbe spiegare perché la maggior parte delle persone ricorda maggiormente gli eventi accaduti in giovane età, quando tutto sembrava nuovo e avventuroso.
Personalmente, trovo questo fenomeno molto affascinante e mi fa riflettere sul potere della memoria e del nostro passato nella costruzione della nostra identità.
Ovviamente, indagare questo fenomeno ci serve per capire che esistono momenti indelebili nella mente dei consumatori, fortemente radicati e condizionanti, che possono essere evocati con rappresentazioni dello scenario passato, condivisi in gruppi di pari (come le community online) e possono spingere le persone ad adottare soluzioni capaci di ricordare, enfatizzare, condividere questi ricordi importanti.
Molti acquisti vengono fatti proprio per questo, in risposta al bisogno di ricordare dei momenti speciali (come nel caso dei retrogame).
Ricordo con grande emozione quei momenti della mia adolescenza, in cui tutto sembrava possibile e ogni giorno era una scoperta. Quei momenti hanno un nome: reminiscence bump, o anche BUMP.
Rappresentano un periodo della vita che va dalla fine dell'adolescenza alla prima età adulta, un momento di grandi cambiamenti, di prime volte e di scelte che definiranno il nostro futuro.
Ricordo ancora le canzoni dell'adolescenza e i giocatori di calcio dei miei anni, legati a quei momenti della vita in cui stavo costruendo la mia identità e in cui tutto sembrava possibile.
È in questo periodo che i nostri ricordi sembrano essere più vividi, più importanti. Questo perché il nostro cervello è in piena maturazione, in grado di elaborare e conservare le informazioni in modo più efficace.
I nostri ricordi sono così potenti perché sono legati all'identità che stiamo creando per noi stessi, alla nostra cultura, alle nostre aspettative e alle nostre esperienze.
Non è solo la nostra identità personale che viene plasmata in questo periodo, ma anche quella sociale. Ci uniamo a gruppi culturali, sociali, politici e religiosi che condividono i nostri obiettivi e desideri, formiamo relazioni intime e stabiliamo obiettivi per la nostra vita.
Questi ricordi definiscono chi siamo, e non è solo la nostalgia a renderli così importanti. Sono importanti perché ci aiutano a capire la nostra vita e il nostro posto nel mondo.
L’ipotesi del copione di vita e l’ipotesi del racconto narrativo/identitario dimostrano che gli eventi che si verificano durante l’adolescenza e la prima età adulta sono cruciali per lo sviluppo dell’identità dell’individuo.
Sono i marcatori dell'identità per il resto della vita.
I ricordi autodefiniti sono quei ricordi ispirati alle immagini del Sé, e sono un modo importante per comprendere l’associazione tra l’identità del soggetto e il bump.
Il copione di vita è una sequenza di passi quasi obbligatori, spesso dettati dalle norme sociali; andiamo a scuola, andiamo all’università, ci fidanziamo, ci sposiamo, e poi lavoriamo per tutta la vita.
E’ uno schema pre-determinato, dove il periodo adulto è meno entusiasmante, e più si va avanti si capisce che sono pochi gli eventi memorabili, rispetto a quando eravamo piccoli ed adolescenti, dove stavamo scoprendo e sperimentando il mondo per la prima volta.
I ricordi possono essere facilmente recuperati grazie alla loro originalità e all'alta valenza emotiva, o perché svolgono un ruolo importante nelle strutture di ordine superiore della personalità.
Un bump per i ricordi vividi può verificarsi più a causa della salienza piuttosto che della semplice nostalgia, ma sono significativi perché definiscono chi è una persona.
I ricordi, le esperienze ci definiscono, e il racconto delle esperienze e di noi stessi ci definisce con noi stessi e agli occhi del mondo.
E’ la nostra rappresentazione, il nostro racconto, quello che offriamo a noi e agli altri.
Siamo quello che pensiamo di essere e quello che raccontiamo agli altri.
Se non hai voglia di leggere puoi sempre ascoltare la puntata del podcast
Alla prossima!