Dall'abitudine all'innovazione: Il processo creativo nella risoluzione dei problemi
Lettera a uno Startupper - Agosto 2024
Caro Startupper,
ogni volta che mi trovo a riflettere su un concetto, mi accorgo di seguire uno schema che conosco già, attingendo a esperienze passate, ricordi e tracce memorizzate.
Cerco di comprendere perché il mio pensiero tenda a ripercorrere modelli familiari, ma spesso, lontano dal ragionamento consapevole, emerge dalla memoria profonda qualcosa di nuovo, mai esplorato prima.
Questa *scintilla*, o insight, si manifesta inaspettatamente e mi offre una soluzione pronta e collaudata.
Scenari prevedibili
Gli scenari prevedibili caratterizzano un mondo dominato da schemi generalmente anticipabili e già visti. Tuttavia quando emerge una *scintilla* qualcosa cambia.
In quel momento, siamo capaci di distaccarci dagli schemi e ragionare in modo trasversale, generando una soluzione innovativa e imprevedibile.
Quando ciò non accade, tendiamo a perpetuare e delineare scenari che si sviluppano entro i confini della conoscenza esistente, come ripetizioni familiari e riconoscibili.
Cioè giriamo velocemente come una biglia, ma sempre nello stesso contenitore.
..Provo a interpretare e risolvere modelli noti, che spesso si rivelano errati, poiché la vita, così come le reazioni umane, è intrinsecamente imprevedibile
Le ripetizioni sistematiche generano abitudine e familiarità, mentre pensare in modo non convenzionale significa esplorare ambiti ancora inesplorati.
La creatività emerge spesso quando siamo in grado di collegare concetti apparentemente non correlati in modi nuovi e originali, sfidando le aspettative e le norme consolidate.
Come possiamo creare ambienti e culture, sia personali che organizzative, che valorizzino e promuovano l'esplorazione dell'ignoto?
Ogni giorno affrontiamo problemi e criticità, sia nella sfera personale che lavorativa.
Questo testo si concentra sulla sfera lavorativa, in particolare sui manager che devono prendere decisioni quotidiane.
Un prodotto o un servizio esistono sul mercato nella misura in cui risolvono un problema potenziale. Migliorare il mondo e adattare le cose alle nuove esigenze, migliorando i prodotti e i servizi, crea nuove opportunità di business.
Il problema, la necessità, il bisogno irrisolto rappresentano un mare di opportunità di business.
Spesso cerchiamo l'idea vincente, la novità, ciò che non è mai stato fatto prima. Tuttavia, la storia ci insegna che molto è già stato fatto, generato dal nulla grazie alle brillanti intuizioni delle grandi menti del passato, e tanto resta ancora da inventare.
Ma le invenzioni rivoluzionarie non nascono tutti i giorni.
Migliorare invece di inventare è di per sé una forma di invenzione.
Creare una nuova soluzione migliorativa a un dato problema è più facile e avviene ogni giorno. Alcune di queste soluzioni spiccano il volo, altre cadono nel vuoto.
Ma perché accade?
Succede perché non tutte le soluzioni migliorative hanno il potenziale di cambiare le cose; magari il problema che risolvono è minore, poco sentito, o addirittura superfluo. Certo, per l'inventore, il problema è centrale, ma per validare una soluzione non basta una sola persona: servono persone che conoscono bene il problema e sanno cosa è davvero importante per risolverlo.
Non tutti hanno la capacità di immaginare come migliorare un prodotto o un servizio, ma quasi ogni persona può riuscirci, indagando il modo in cui utilizza oggetti, software e servizi. Una soluzione decolla quando è richiesta da molte persone o quando risponde a un problema diffuso e sentito.
Viviamo in un mondo migliorabile
Il mondo che conosciamo è fatto di cose, metodi e prassi che ci consentono di raggiungere un risultato. Spesso, il risultato atteso offre sollievo a chi lo persegue; è una risposta di cui abbiamo bisogno e, a seconda dell'urgenza che percepiamo, saremmo disposti a fare qualsiasi cosa per ottenerlo.
Esistono soluzioni inconsapevoli, cioè quelle offerte da professionisti o imprese che riescono a generare prodotti o servizi capaci di risolvere efficacemente un problema sentito da molti, anche senza sapere esattamente cosa renda la loro soluzione la migliore sul mercato. Forse hanno agito d'istinto o non hanno guardato i competitor, ma il successo dimostra che hanno confezionato una soluzione che piace e risolve problemi.
È importante decodificare queste soluzioni inconsapevoli per capirne la formula segreta, che potrebbe essere applicata in altri scenari competitivi. L'ideatore di una soluzione valida possiede molte informazioni, conosce il funzionamento di una determinata cosa, ha sperimentato personalmente il problema che la sua soluzione risolve e sa come un prodotto o servizio dovrebbe funzionare per essere ottimale.
Essendo un utilizzatore, sa come migliorare qualcosa per ottenere il risultato desiderato
Le principali innovazioni nascono da un senso di frustrazione, dall'impossibilità di utilizzare un prodotto o servizio in modo più conveniente, agevole e pratico, o dall'incomprensibilità che genera insofferenza.
Spesso, durante operazioni quotidiane ripetitive, possiamo avere idee migliorative, soprattutto quando ci rendiamo conto che queste idee non riguardano solo noi ma anche altre persone. In tal caso, la soluzione immaginata potrebbe soddisfare le esigenze di un pubblico più ampio, rendendo il business sostenibile.
Molte cose sono migliorabili, alcune decisamente, ma ciò che intendiamo come miglioramento potrebbe non essere uguale per tutti. Per questo motivo, la validazione dell'idea è un processo iniziale molto importante: è essenziale riferirsi a una platea più vasta per capire se anche altri considerano la soluzione altrettanto importante e prioritaria.
Quando manca la priorità percepita, il bisogno è superfluo e superabile, e le energie richieste per rivedere un processo o un prodotto sono considerate troppo elevate, portando a continuare come si è sempre fatto. Se la nuova soluzione non consente un considerevole risparmio cognitivo, di tempo o altri tipi di convenienza, potrebbe non essere presa in considerazione, specialmente se richiede un pagamento.
Esiste quindi una soglia di valore che incrocia la convenienza percepita e il costo economico.
Se queste due dimensioni non soddisfano determinati criteri, la soluzione, per quanto innovativa, non verrà considerata.
Potremmo trovarci di fronte a un fenomeno che definisco "innamoramento dell'idea"
Quando siamo innamorati di un'idea, cerchiamo di convincere gli altri della sua validità, il che è positivo, ma accettiamo con riluttanza un parere discordante.
Per validare l'idea servono nervi saldi, un approccio disinteressato e una buona dose di comprensione per i pareri avversi. Non tutti i pareri discordanti hanno fondamento; potremmo trovarci di fronte a persone che non rappresentano il nostro destinatario ideale, cioè qualcuno che non ha vissuto la frustrazione nell'uso di un prodotto o servizio.
Inventare e innovare sono processi complessi, potremmo quindi parlare di micro-innovazioni, un sottotipo di innovazione di prodotti già esistenti.
Molti business nascono dall'inefficienza di un servizio o prodotto.
Le inefficienze nei servizi informativi e nelle biglietterie dei traghetti, ad esempio, hanno dato origine a piattaforme più intuitive e veloci per l'acquisto di biglietti. Lo stesso vale per l'acquisto di biglietti per opere pubbliche o siti archeologici.
Innovare è meglio di inventare? Forse sì, se consideriamo l'uso quotidiano di tecnologie e strumenti senza dover scomodare i dipartimenti di ricerca universitari, che si occupano di inventare e migliorare ciò che può cambiare l'esistenza umana.
Le scorciatoie di tempo
È innegabile che migliorare un prodotto o servizio agendo sul risparmio di tempo è prioritario rispetto ad altre forme di miglioramento. Le persone non amano perdere tempo e vivono con frustrazione l'impiego improduttivo del tempo, attribuendolo a cattiva organizzazione e rifiutando di accettarlo, soprattutto in scenari vincolati.
Migliorare significa sperimentare uno scenario e immaginare un modo differente per completare un'azione o un compito, richiedendo immaginazione e desiderio di eliminare le componenti negative e improduttive di un dato processo.
Esempi
Idea 1: Immaginiamo una persona che prende il treno metropolitano per recarsi al lavoro e non conosce gli orari esatti. Scoprirà i tempi di attesa solo arrivando in banchina, il che può essere frustrante, specialmente con lo smartphone offline (come a Napoli). Una possibile soluzione sarebbe installare un display a livello stradale che mostri i tempi di arrivo dei treni, permettendo alle persone di decidere se accelerare o prendersela con calma.
Idea 2: Un problema personale riguarda la caldaia di casa mia, che spesso si blocca, lasciandomi senza acqua calda o riscaldamento nei mesi più freddi. Spesso il tecnico riesce a risolvere il problema con una semplice manovra che avrei potuto fare io stesso, risparmiando tempo e denaro. Una possibile soluzione potrebbe essere un piccolo controller IoT connesso a un'app, che comunichi con il tecnico in caso di blocco, facilitando la diagnosi e risolvendo il problema più rapidamente.
Idea 3: Ikea produce un divano molto apprezzato, ma offre solo tre varianti di fodera per ogni stagione, limitando le opzioni di personalizzazione. Aziende come Benz, Soferia e Mastersofcover offrono oltre 100 colori e tessuti diversi, permettendo ai clienti di rinnovare il divano secondo le proprie esigenze, risolvendo un problema diffuso tra i possessori di divani Ikea.
Critica ai prodotti e ai servizi in circolazione
Ogni prodotto o servizio nasce in risposta a uno specifico stimolo, ma nella comunicazione commerciale spesso si trascura la forza della "promessa" risolutoria. Se non riesci a identificare e comunicare i vantaggi di un prodotto o servizio, probabilmente non hai ancora individuato il problema che la tua soluzione potrebbe risolvere. Conoscere bene lo scenario di utilizzo è essenziale per arrivare alle persone in modo chiaro e diretto.
Molti prodotti o servizi nascono e hanno successo, ma con il tempo il mercato e le esigenze cambiano, e i prodotti devono adattarsi per rimanere attuali e rispondere alle nuove necessità.
Le domande da porsi sono:
Qual è il problema che risolvi? Se il tuo prodotto non risolve un problema, non c'è alcun motivo per cui qualcuno dovrebbe acquistarlo.
Le persone acquistano soluzioni ai loro problemi, che a volte si trasformano in opportunità:
Problemi –> bisogni critici, sentiti con sofferenza o frustrazione
Opportunità –> bisogni che migliorano la qualità della vita
Come risolvi il problema?
Sviluppare l'abilità di trovare il problema irrisolto e costruirvi intorno una soluzione richiede presenza, studio e conoscenza.
Ognuno individua una modalità e identifica una soluzione che ritiene possa risolvere un problema, anche se in futuro potrebbe rivelarsi meno efficace del previsto.
Esistono molteplici soluzioni per uno stesso problema, e un prodotto o servizio rappresenta una soluzione potenziale solo nella misura in cui è in grado di alleviare e risolvere concretamente quel problema.
Buone vacanze e grazie per aver letto fino a qui.